Con il mio primo intervento pensavo di esprimere solo un concetto, spiegando alcune scelte, ma – poi – ne è uscito un articolo (https://ferdinandolettieri.com/il-risolutore-di-crisi/ ). Ne è seguito un altro per spiegare come – il Nostro – salvò il suo paese e un intero continente (https://ferdinandolettieri.com/lo-scacco-del-risolutore/ ).
Con questo, ora, siamo alla “Trilogia”.
Giusto, ogni “eroe” che si rispetti ha almeno una trilogia che ne narri le gesta, anche se questo avveniva prima dell’avvento delle “Serie”.
La terza serie è appunto dedicata a come il Risolutore, di cui sono “follower” da ormai 25 anni, ha guidato il suo paese. Lo abbiamo seguito, sognato, apprezzato tutti.
Un po’ come quando da ragazzini immaginavamo che il miglior giocatore al mondo, Pelè, Maradona o Messi, giocasse nella squadra del nostro quartiere o del paesino di periferia.
Questo sogno si è addirittura avverato. Con lui, la nostra ”squadretta” non aveva nulla da invidiare al Real Madrid di Di Stefano, al Milan di Baresi o al Barcellona di Messi!!!
Andava tutto molto, ma molto meglio delle più rosee previsioni o desideri: era “un sogno”!
Per la prima volta, infatti, la nostra economia cresceva molto di più di quella tedesca (il triplo), di quella francese e americana: le aziende cominciavano ad avere fiducia e gli occupati crescevano e di tanto!
Come per magia abbiamo tirato fuori il meglio, diventando competitivi in ogni campo. Tanti nostri sogni stavano prendendo forma e si stavano avverando in tutti i settori. Gli abitanti di un intero Paese si erano trasformati in “draghi” e avevano cominciato a volare molto in alto.
L’economia volava, crescendo in maniera incredibile.
La Cultura volava con assegnazioni di Premi Nobel, la musica con prestigiosi riconoscimenti mondiali.
Volava nello sport, primeggiando in discipline dove non vinceva da almeno mezzo secolo o dove solo nei sogni pensava di battere tutti: Europei di calcio, Tennis, Nuoto.
Abbiamo sbaragliato il campo addirittura alle Olimpiadi in specialità come i cento metri e il salto in alto: incredibile, davvero incredibile!
Ed esaltante (e rigenerante) per il prestigio del nostro disastrato Paese…
Nel contempo, l’Italia riconquistava la credibilità e il rispetto persi, invertendo un trend cominciato dopo la morte di Marco Aurelio e i fasti dell’Impero Romano.
L’orgoglio di appartenenza a questo Paese, insomma, ha finalmente dato al suo popolo non solo le ali, ma anche la tempra del drago.
Caricandosi sulle spalle un’intera nazione, “il Risolutore” lasciava due compiti alla politica: eleggere un Presidente della Repubblica e migliorare la legge elettorale esistente. Al resto, rinunciando anche ai meriti, avrebbe pensato lui. La realizzazione di un sogno, insomma!
Ma, a volte, dai sogni ci si sveglia…
Nello sgomento totale, o come direbbe il Manzoni “così percossa e attonita la Terra al nunzio sta”, il popolo, attraverso i suoi rappresentanti, lo manda a casa.
Sì, lo manda a casa!
Con la dignità e il rispetto per le istituzioni che lo hanno sempre contraddistinto (mai una parola fuori luogo), parlando con i fatti anziché le promesse (“abbiamo fatto questo e quello perché…” al posto di “faremo o promettiamo..”) ha continuato a dare tutto se stesso per il suo paese, almeno fino a quando qualcun altro non lo avrebbe sostituito.
Il sogno, quel sogno di vedere il paese correre, per la prima volta, verso un futuro migliore per noi e per le future generazioni, si è interrotto per una scelta tanto inspiegabile, quanto deleteria.
Che Dio ci perdoni!
Bravo Ferdinando, con la tua semplicità e fantasia, riesci sempre a passare concetti di spessore rendendoli a portata di tutti.
Complimenti