“Stavolta forse ci siamo”.
Dopo secoli in cui le economie sono cresciute, non senza arrecare danni o causare problemi sociali, siamo di fronte a una nuova era: la quinta rivoluzione industriale.
Oggi, veramente più che mai, esiste la possibilità di assistere ad una crescita economica straordinaria e contemporaneamente contribuire a risolvere i problemi sociali che ci affliggono, una rivoluzione appunto, una rivoluzione industriale.
Negli ultimi decenni si è sviluppata nel mondo una nuova teoria economica: lo shared value ovvero il valore condiviso.
È stata stimolata soprattutto dalle crisi finanziarie, climatiche e sanitarie che in questi ultimi anni si sono succedute e hanno ampliato le diseguaglianze sociali.
Secondo la teoria dello shared value che va diffondendosi a macchia d’olio nel mondo intero, esiste la possibilità di creare Valore Economico insieme al Valore Sociale. Oggi, anche dopo l’invito dell’ONU attraverso l’agenda 2030, sempre più aziende si stanno votando alla Sostenibilità e notano un forte impatto positivo sia in termine di immagine che di produttività e quindi anche di aumento del fatturato. Poiché questa è una strada che dovranno seguire tutti, si avrà un miglioramento nella relazione con tutti gli stakeholders, oltre che migliore accesso a nuove opportunità di business, a nuovi investitori, a finanziamenti pubblici e linee di credito.
Fino ad oggi, per educazione e formazione professionale, si sono tenuti ben distinti il business e i problemi sociali. È necessario che chi si occupa di business, chi ha grandi competenze organizzative, sia vicino, collabori, apra le sue porte a chi si occupa di gestire problemi sociali. Solo così si può creare un autentico Valore Condiviso. Così come l’idrogeno si unisce all’ossigeno per formare acqua e produrre energia, allo stesso modo unendo le competenze organizzative di business con quelle sociali, si può generare sia valore economico che valore sociale.
La strada verso la Sostenibilità è a senso unico. Il mondo della finanza, degli investimenti l’ha compreso e adottato da tempo. Anche gli investimenti ormai devono rispondere a standard di Sostenibilità Ambientali, Sociali e di Governance. Le realtà bancarie / finanziarie più lungimiranti, saranno quelle che ne otterranno maggiore vantaggio competitivo.
La Sostenibilità, all’interno dei processi produttivi, sta diventando sempre più centrale.
Le aziende che si preoccupano della salute, della sicurezza e del benessere dei lavoratori, della loro formazione, dell’uso consapevole delle risorse già da ora avranno un vantaggio competitivo nei confronti degli altri.
E infatti ormai obbligo redigere e pubblicare il bilancio di sostenibilità: “le buone pratiche “.
Tutta la catena del valore DEVE farlo.
… Stavolta non si scappa!
Davanti a un tale scenario la connessione tra le aziende e le organizzazioni sociali è strategica in questo contesto.
Esistono aree nel paese che contemporaneamente hanno un grande spirito e capacità imprenditoriale e un fortissimo spirito e organizzazione sociale. Il ruolo della politica è cruciale. Deve fare da catalizzatore, deve accelerare la connessione tra le aziende e le organizzazioni sociali. Abbiamo un grande timore del bilancio di sostenibilità, quando in realtà è la più grande opportunità capitata per esercitare l’enorme vantaggio competitivo a disposizione.
E … e tutti
S … saremmo
G … grati.