INFLAZIONE E PAURA: CHI COMANDA?

Inflazione e paura: la storia si ripete.

Si ripete soprattutto se non si sono comprese le dinamiche che hanno portato a determinati comportamenti.

Come ormai spesso accade, anche stavolta, mi tocca scostarmi dal pensiero diffuso.

Si sta ripetendo un fenomeno che abbiamo vissuto venti anni fa.

Che ricordi e sentimenti suscita in noi la data “11 settembre 2001”?

Quel giorno del 2001 ci ha sconvolto! L’attacco al potere ha causato un fortissimo choc a tutti noi.

Guardavamo gli altri con forte diffidenza, specie se avevano il colore della pelle leggermente diverso dal nostro…

Abbiamo smesso di viaggiare, di prendere aerei e molte compagnie sono fallite.

Ma, anche se ci siamo ripresi da questo fortissimo choc, siamo rimasti intrappolati in una forte ansia per il futuro.

Proprio questa ansia ci ha portati a consumare e spendere come se non ci fosse stato un domani.

Il mercato immobiliare, ma anche semplicemente il carrello della spesa, è più che raddoppiato.

Casualmente in quel periodo passava da lì un tale appena nato, un certo Euro, e noi, dopo che ci siamo mangiati tutto, siamo stati subito pronti a dargli la colpa…. E oggi ne siamo ancora convinti!

Eccoci ai giorni nostri con la storia che si ripete….

Paura (tanta), choc (tantissimo), pandemia, guerra quasi alle nostre porte, crisi energetica. Insomma non ci siamo fatti mancare nulla.

Ha fatto ritorno l’ansia di venti anni fa. La stessa ansia che ci impediva di vedere il nostro futuro.

Anche stavolta per un po’ abbiamo smesso di viaggiare ma… prontissimi a consumare e a qualsiasi prezzo. Abbiamo cominciato a trattare i soldi come se fossero quelli del Monopoli: poco valore reale.

Questo ha creato un aumento repentino dei prezzi.

I prezzi di ogni cosa sono cresciuti, perché la domanda è rimasta la stessa, quasi ad infischiarsi degli aumenti. In realtà c’è stato un prodotto che ha visto calare il suo prezzo perché nessuno lo comprava più: l’integratore per la memoria. In realtà ci sarebbe servito tanto a ricordarci quanto costassero le cose il giorno prima….

Sì, eravamo disposti a comprare un bene a qualsiasi prezzo senza vedere un futuro per cui risparmiare e senza prestare attenzione a quanto spendevamo… quasi rassegnati ad essere prossimi alla fine del mondo.

Il consumatore anche se senza freni inibitori all’acquisto, in queste circostanze, si ritiene una vittima. In realtà è causa del suo mal.

Se la prende anche con la Banca Centrale Europea. Sentiamo dire “La BCE non deve alzare i tassi…. Non deve!”

Anche su questo punto esprimo un’opinione che non è proprio quella… più diffusa.

Il compito più importante della BCE riguarda proprio quella stabilità dei prezzi che viene governata appunto alzando e abbassando i tassi.

Se i prezzi salgono troppo, si devono alzano i tassi. In questo modo c’è in circolazione meno denaro e i prezzi si stabilizzano.

Noi in realtà, da veri masochisti, chiediamo alla BCE di non aumentare i tassi (sic!).

Utilizzando una metafora calcistica è come se chiedessimo al nostro difensore (la BCE) di lasciare molto più spazio all’attaccante avversario (l’inflazione) e magari di passargli pure la palla.

Non ce la possiamo proprio fare…

Sono proprio curioso di sapere a chi daremo la colpa questa volta.

Chi sarà stavolta quel tale che passando da quelle parti si beccherà “dell’untore”?

La guerra, la pandemia, il grano, il gas… io mi fermo qui. Comunque…

La Storia, come la Scuola, è maestra di vita e noi tutti abbiamo il dovere di trarre da essa gli opportuni insegnamenti.

Ai posteri… ahimè… “l’errata” sentenza!

Ferdinando Lettieri

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